Banner

giovedì 24 luglio 2014

Carbonia - Monte Sirai

Il Monte Sirai è un sito archeologico nei pressi di Carbonia, nella Sardegna sud occidentale. E’ un’ altura edificata dai Fenici di Tiro e il cui significato è "roccia" o "scoglio". 
La storia degli studi di Monte Sirai ha una data ben precisa: l’autunno del 1962, quando viene ritrovata una figura femminile scolpita su una stele del tofet. In seguito ad ulteriori sopralluoghi, nell’agosto 1963 si iniziano gli scavi archeologici.
L’insediamento del Monte Sirai è composto da tre settori principali: l’abitato, che occupa la parte meridionale della collina; il tofet, che occupa la parte settentrionale, era il luogo sacro dove erano sepolti i corpi dei bambini nati morti o defunti in tenera età; le due necropoli  collocate nella valle che separa l’abitato dal tofet.
Data la posizione eccellente all'interno del territorio, il sito è stato meta d’insediamento fin dall’età neolitica. Infatti, si trova in una regione ricca di risorse minerarie e a diretto contatto con numerosi insediamenti nuragici e con il medio campidano. 
 L’abitato si struttura intorno al cosiddetto mastio, luogo sacro oggetto di diverse ristrutturazioni nel corso del tempo, che aveva forse anche funzione difensiva. Questo nucleo risente della conquista cartaginese nel VI sec. a.c., con lo stanziamento di una dozzina di famiglie di origine nord-africana, deducibile dalla presenza di altrettante sepolture di tipo punico a ipogeo. La cinta muraria viene rafforzata intorno al 370 a.c., periodo in cui s’impianta il primo tofet locale. Un successivo restauro delle fortificazioni e del mastio si ha all'indomani della prima guerra punica ( 264-241 a.c.), quando sotto il dominio romano vennero smantellate tutte le strutture militari principali. Intorno al 110 a.c., il sito viene inspiegabilmente abbandonato, anche se ulteriori frequentazioni sono testimoniate da alcune monete costantiniane trovate nel sacello (una sorta di cappella) del tofet.
L’unica opera pubblica conosciuta è il Mastio, fondamentale per il suo utilizzo continuativo dalla fondazione della città fino all'abbandonoSono state individuate quattro fasi, di cui le prime due, quelle fenicia (VI sec a.c.) e punica (V sec. a.c.) mostrano una preponderanza della funzione militare. In seguito, in età sardo-punica (III sec. a.c.) l’edificio viene adattato a tempio. Questa funzione religiosa viene affiancata a quella militare, sotto il dominio romano (II-I sec. a.c.). Sull’acropoli, tra le abitazioni, sono state studiate approfonditamente: la “casa Fantar” (dal nome del suo scavatore), priva di finestre e con un ingresso a corridoio; “la casa del lucernario di Talco”, così definita per il ritrovamento di una lastra di talco che fungeva da lucernario, questa abitazione era costituita da quattro vani. 

lunedì 7 luglio 2014

Cagliari - The Sanctuary of St. Ignazio of Laconi

Inside the church located in Cagliari, Stampace area
Viale Sant’ignazio da Laconi 94, the Sanctuary can be accessed at the end of the left nave, some steps down. 
The first stone of the Sanctuary was laid on December 1948. The friary was completed and inaugurated on May 1949.
The Sanctuary is dedicated to Fra’ Ignazio of Laconi, a Franciscna friar who lived and died in Sardinia in the XVIII century. The sanctuary was designed by architect Antonio Barluzzi and its style is inspired by Romanic and Byzantine art. It is a central plan located where the cloister of the ancient friary used to be. When you enter, a nice wrought iron gate made by the master Luigi Geraro of Pirri encloses the small Sanctuary. The glass urn with the saint’s body is located in the centre of the place. The urn is held by two groups of white marble angels. Lower down the front of the urn, there is a Pakistani onyx altar. The tabernacle itself made of white marble features a bas-relief with Eucharist symbols: the lamb, the pelican and two deer. Six columns in black marble sustain small simple arches which in turn enclose a circular ambulatory leading to the inner sanctum sanctorum. Above, in the middle of the ceiling, a small dome elongates the sanctuary. All of the sanctuary’s walls are covered with mosaics. In the basin they show the Virgin with two Sardinian people in traditional dress and some ornamental Biblical friezes underneath. In the dome, St. Ignazio glorified with three symbolic figures representing three beatitudes. In the two large side windows there are some episodes of St. Ignazio’s life. In the pendentives: we see the portraits of St. Francesco and three doctors of Catholic Church (St. Lorenzo of Brindisi, St. Bonaventura and St. Antonio of Padova). On the back wall, behind the urn, there are three small polychrome windows with three angel musicians.