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sabato 7 giugno 2014

Il falco di palude

Il falco di palude è un uccello stanziale. In Italia nidifica nei canneti  in prossimità di acquitrini e paludi. I nuclei più folti sono nella Pianura Padana, in Toscana, nel Salento, in Calabria e in Sardegna. Ecco perché il falco di palude è il rapace più abbondante dello stagno di Molentargius. Raggiunge medie dimensioni (48-55 cm. per 400-600 gr. di peso). Presenta marcate differenze tra i due sessi. 



La femmina adulta è sensibilmente più grande del maschio (sino al 15% in più), con piumaggio bruno scuro; testa e spalle color crema; le zampe relativamente lunghe e gialle. Il maschio adulto ha piumaggio castano scuro e coda di color grigio uniforme; le piume remiganti secondarie sono ugualmente grigie, in netto contrasto con le piume primarie che sono nere.



La popolazione del falco di palude cresce d’inverno, in quanto agli esemplari “italiani” si aggiungono gli individui svernanti provenienti dal Nord Europa, principalmente Polonia, Russia europea e Finlandia. Di conseguenza, mentre gli avvistamenti risultano più rari e localizzati dalla primavera all’autunno, la specie è particolarmente diffusa e comune durante il resto dell’anno. Possiede le caratteristiche tipiche del rapace diurno: è un eccellente volatore con ali lunghe e ben proporzionate; le zampe sono munite di lunghe dita con affilati artigli; il becco è curvo e tagliente; la vista acutissima e specializzata nel riconoscere ogni forma in movimento. Si ciba prevalentemente di piccoli mammiferi ed uccelli sino alle dimensioni di una Folaga (37 cm.), compresi le uova ed i nidiacei, e senza disdegnare però anche pesci ed insetti.

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